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DIECI ANNI DI FESTA DEL BUONSENSO

Dieci anni di Festa del Buon Senso

Edizione 2010 "Il senso della legalità"

Il saluto del Sindaco

La Festa del Buon Senso, con la sua 10° edizione, raggiunge un importante traguardo. Una felice intuizione, che ha portato negli anni a Monsano diversi, qualificati ospiti, per affrontare i principali temi riguardanti la gestione e tutela dell’Ambiente e del Territorio, ma anche le principali questioni etiche, che ci coinvolgono tutti i giorni come cittadini.

 L’edizione 2010 affronta un tema importante, e di stringente attualità, quello della legalità. Legalità nella politica, nelle Istituzioni, e dunque, di riflesso, nel nostro vivere giornaliero. Un tema che verrà affrontato da chi lotta ogni giorno contro l’illegalità, la corruzione, il malaffare, la malapolitica, rischiando anche la propria vita. Come Don Pino Puglisi, il parroco palermitano ucciso davanti il portone di casa nel giorno del suo compleanno, il 15 settembre 1993, a causa del suo profondo impegno, evangelico e sociale, contro la mafia. Ad egli il Comune di Monsano intitolerà il Parco pubblico del centro. Un piccolo, ma importante, e significativo segnale; un messaggio, rivolto in special modo ai nostri bambini e ragazzi, per far si che la legalità, intesa come rispetto delle regole e degli altri, ma anche l’educazione, il necessario senso civico ed il… buon senso, insieme all’opera insostituibile della famiglia, della scuola e della nostra comunità, siano sempre più presenti e radicati nel loro presente e nel loro “crescere” quotidiano.

Il Sindaco, Gianluca Fioretti

Un ricordo particolare di Pino Puglisi...

Mi ricordo di aver visto il film su don puglisi presentato dallo stesso attore protagonista: Gianluca Zingaretti.
E' stata una serata costruttiva, un vero e proprio evento culturale di cui penso tutti abbiamo molto bisogno, un film che fa riflettere e che suscita discussioni, degno di un cineforum.
Sono rimasto impressionato dall'impegno civile di riscatto e promozione umana che don Puglisi fece verso il quartiere Brancaccio di Palermo, la sua testimonianza sofferta ed incisiva, perchè non fosse affatto scontato l'influsso e il fascino che la mentalità mafiosa aveva sulla gioventù del posto, perchè nascesse nel cuore della gente capacità di riflettere, di avere senso critico nel leggere le situazioni in modo da reagire al male non più accettabile come fatalità di quella terra.
Il suo modo dirompente suscitò contro di lui l'ira dei mafiosi fino alla sua uccisione.
Il suo essere prima cristiano in forza del battesimo e quindi prete per vocazione sentita lo rende esempio anche per le nostre situazioni di vita: se pure non soffriamo qui i mali di laggiù, ciò nonostante non possiamo evitare di scuoterci dal torpore della banalità che rischia sempre di sommergerci e aprire gli occhi verso situazioni che possono sempre richiederci impegno civile, unità di sforzi, capacità di lanciare messaggi innovativi di speranza anche qui da noi.
 
 Il Parroco, Don Alberto Balducci
 
 
I nostri primi dieci anni....
 
...nasce un'idea. 

E siamo a dieci. Quando a maggio 2001, in occasione dell’iniziativa sui computer ed internet alla presenza del premio Nobel Dario Fo, di Franca Rame e Jacopo Fo, annunciammo che a luglio si sarebbe svolta la Festa del mercato equo e solidale e che probabilmente si sarebbe chiamata del “buon senso” non c’era sicuramente la consapevolezza che si sarebbe raggiunto il decimo compleanno. Grazie quindi agli organizzatori di ieri e di oggi che hanno lavorato, impegnando il loro tempo per la sua riuscita.

L’idea della festa è nata in occasione del primo incontro con Jacopo Fo a Gubbio, alla Libera Università di Alcatraz. Incontro organizzato dall’allora assessore Mauro Tomassoni per verificare l’utilizzo del biodiesel (olio di colza) per i mezzi comunali. Biodiesel già allora in fase di sperimentazione ad Alcatraz. Ricordo ancora le molte ore passate con Jacopo a parlare di Monsano, di utopie, di grandi progetti e di piccole cose. Il pensare globale e l’agire locale, si direbbe oggi.

Si parlò di ambiente e di energia e di come produrla, del rapporto tra il nord e il sud del mondo, dell’uso delle risorse idriche e dei cambiamenti climatici, dei rifiuti e del modo di consumare. E si parlò anche del buon senso da intendere come categoria politica, da utilizzare nella vita di tutti i giorni. Per migliorarla partendo dalle piccole cose, quelle alla portata di tutti come ad esempio l’utilizzo dei riduttori di flusso per risparmiare l’acqua. E ricordo un’iniziativa pubblica, molto partecipata, su questo tema e la consegna gratuita di tantissimi kit di riduttori alle famiglie di Monsano.

Dal proficuo e stimolante rapporto con Jacopo Fo nacque l’idea di creare un gruppo di acquisto per i computer (con un contributo economico a carico del Comune), di costituire una cooperativa per la razionalizzazione dei consumi (da cui MonsanoInforma), dei pannelli solari.

La Festa del buon senso è stata, voleva essere, al di là delle grandi parole e dei lunghi discorsi, l’indicazione di un percorso da utilizzare nei consumi, negli acquisti, nei comportamenti quotidiani.

Dare un senso al buon senso, passare dalla pur importante enunciazione dei principi alla prassi quotidiana attraverso una chiave di lettura dei fenomeni che potesse essere condivisa da  molti.

Di lì anche l’idea, poi realizzata, di dar vita all’Associazione dei Comuni virtuosi inizialmente costituita dal Comune di Monsano e da quelli di Melpignano, Vezzano Ligure e Colorno. Associazione che si è molto sviluppata negli anni e che grazie agli attuali amministratori è divenuta un riferimento di livello nazionale.

Il tutto, per l’appunto, partendo dal buon senso e dalla consapevolezza che lo sviluppo può definirsi sostenibile se soddisfa i bisogni di oggi senza compromettere le possibilità delle generazioni future di soddisfare i loro. E cos’è questo se non un sano buon senso?

Sandro Sbarbati (sindaco di Monsano dal 1995 al 2004)

...vestire un'idea.

Può una festa educare al buon senso? Se è vero che il buon senso è una sorta di coscienza che porta ad operare scelte con saggezza ed equilibrio, quanto questo giudizio individuale è in grado di trasfondersi ad una intera comunità? Questo è l’ obbiettivo che perseguiamo da dieci anni. Quando Sandro Sbarbati, al ritorno dagli incontri presso la libera università di Alcatraz, mi parlò di un’iniziativa che riguardasse le “buone pratiche” che il cittadino poteva adottare quotidianamente, ci rendemmo conto che si trattava di mettere in piedi una “festa” del tutto atipica rispetto alle sagre di paese o alle iniziative che erano state organizzate fino al quel momento. Non si doveva catechizzare o convincere, occorreva piuttosto dare visibilità a tutte quelle attività, associazioni, iniziative e proposte concrete di attenzione al sociale, all’ambiente, al consumo critico e consapevole che esistevano già nel territorio. Il primo problema per Monsano Cult era trovare la veste più adatta per un progetto teorico che non poteva che essere condiviso. Scegliemmo la formula degli stands, banchetti informativi (come tante vetrine sul mondo del volontariato, associazionismo, con particolare attenzione al mercato equo e solidale), una cena dai sapori etnici per aprirci al mondo non quello della globalizzazione, ma quello dell’ incontro nella multiculturalità, uniti a convegni e spettacoli.

Formula interessante, ma troppo ambiziosa per una associazione come la nostra che dal punto di vista operativo poteva contare su poche braccia e poche strutture. Negli anni successivi dal puro intrattenimento ci siamo lentamente spostati sul momento ragionativo-informativo dando maggiore rilievo a mostre e convegni. Questo non induca a pensare che la festa si sia ridimensionata, al contrario possiamo parlare di espansione, visto che il progetto è stato esportato agli altri comuni ( grazie in particolare all’impegno di Mauro Rocchegiani e al suo lavoro di divulgazione e convincimento) per far sì che le “buone prassi” di buon senso diventassero veramente contagiose.

Tanti e significativi i temi trattati in questi dieci anni: 2001: biodiesel e riduttori di flusso; 2002: consumo critico e consapevole; 2003: l’acqua come bene comune; 2004: sviluppo sostenibile; 2005: risparmio energetico; 2006: riciclaggio; 2007: energia; 2008-2009: collaborazione con i comuni di Jesi, Ancona, Maiolati, Monte San Vito, e il tema di quest’anno: la legalità.

Scorrendo la lista colpisce quanto siano tutti di fortissima attualità e quanto Monsano sia stato anticipatore di tematiche che oggi sono entrate in tutte le case. L’auspicio è che tutti cittadini, anche quelli che a volte sembrano distratti, siano piano piano diventati più consapevoli di quanto possono fare nel proprio piccolo per migliorare il vivere presente e quello futuro, e che continuino a sostenere queste iniziative con il loro interesse e la loro partecipazione.

 Il presidente di MonsanoCult, Maurizio Possedoni.

 


 

Padre Pino Puglisi.

Padre_Pino_PuglisiNasce il 15 settembre 1937 a Brancaccio, quartiere periferico di Palermo. Viene ordinato sacerdote il 2 luglio 1960. Nel 1963 è nominato cappellano presso l’orfanotrofio Roosevelt e vicario presso la parrocchia Maria Santissima Assunta a Valdesi, borgata marinara di Palermo. È in questo periodo che Padre Puglisi comincia a maturare la sua attività educativa rivolta particolarmente ai giovani. Nel 1970 viene nominato parroco a Godrano un paesino della provincia palermitana che in quegli anni è interessato da una feroce lotta tra due famiglie mafiose. L’opera di evangelizzazione del prete riesce a far riconciliare le due famiglie. Il 29 settembre 1990 viene nominato parroco a San Gaetano, nel quartiere Brancaccio di Palermo, controllato dalla criminalità organizzata attraverso i fratelli Graviano, capi-mafia legati alla famiglia del boss Leoluca Bagarella. Qui inizia la lotta antimafia di Don Pino Puglisi. Il 29 gennaio 1993 inaugura a Brancaccio il centro Padre Nostro per la promozione umana e la evangelizzazione. Il 15 settembre 1993, il giorno del suo 56° compleanno viene ucciso dalla mafia, davanti al portone di casa.

 

 

Don Luigi Ciotti.

don_ciotti_manifestoGiornalista pubblicista dal 1988, Ciotti è editorialista e collabora con vari quotidiani e periodici, inoltre scrive su riviste specializzate per operatori sociali e insegnanti ed interviene su testate locali. Nel 1968 inizia l’intervento all’interno degli istituti di pena minorile. Viene ordinato sacerdote nel 1972 dal cardinale M i c h e l e Pellegrino, che come parrocchia gli affida la strada. Il suo impegno pubblico inizia nel 1966 con la creazione del Gruppo Abele, organizzazione che opera all’interno delle carceri minorili ed aiuta le vittime del- la droga; sedici anni dopo, nel 1982, viene costituito il coordinamento nazionale delle comunità d’accoglienza, il CNCA, e nel 1986 Ciotti diventa il primo presidente della Lega italiana per la lotta contro l’AIDS (LILA), fondata da Franco Grillini ed altri appena un anno prima. Nel febbraio 1993 pubblica il primo numero del mensile Narcomafie e il 25 marzo 1995 fonda Libera, una rete che coordina nell’impegno antimafia oltre 1500 associazioni e gruppi sia locali che nazionali. Personalità molto influente nel campo religioso e sociale, Don Ciotti è autore di alcuni
libri a carattere educativo, di impegno sociale, di riflessione spirituale. (...continua il 18/09 a Monsano...)


Libera. “Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”. Libera è nata con l’intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia. Attualmente Libera è un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base, territorialmente impegnate per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità. La legge sull’uso sociale dei beni confiscati alle mafie, l’educazione alla legalità democratica, l’impegno contro la corruzione, i campi di formazione antimafia, i progetti sul lavoro e lo sviluppo, le attività antiusura, sono alcuni dei concreti impegni di Libera.


Domenico Lucano.

domenico_lucano3Riace è un piccolo comune, famoso per i Bronzi, destinato come molti comuni calabresi allo spopolamento se non avesse improvvisamente invertito la rotta proprio grazie ai progetti di accoglienza degli immigrati. Così, vengono salvati molti servizi, compresa la scuola che ospita più bambini immigrati che riacesi. Sindaco da sei anni, Lucano ha chiesto ai proprietari che vivono lontano di poter restaurare le loro case abbandonate del centro medievale per farne abitazioni per i rifugiati e bed&breakfast. Ai migranti è assicurato vitto e alloggio gratuito. In cambio devono imparare l’italiano e lavorare; le donne si dedicano all’artigianato e gli uomini ristrutturano le case per i turisti. Tutto questo avviene in un contesto molto difficile, la Locride una delle zone più inquinate d’Italia per la presenza della ‘ndrangheta.(...continua il 18/09 a Monsano...)


 

 Gioacchino Genchi.

gioacchino-genchi Entrò in Polizia nel 1985 come funzionario, ricoprendo alcuni incarichi come dirigente in uffici quali Zona Telecomunicazioni per la Sicilia Occidentale, Nucleo Anticrimine per la Sicilia Occidentale e Centro Elettronico Interregionale di Palermo. Nel 1996 divenne consulente tecnico dell’Autorità Giudiziaria dando il suo contributo alla risoluzione di importanti indagini e processi penali. Ha collaborato come consulente informatico con molti magistrati tra cui Giovanni Falcone e Luigi de Magistris. Esperto di informatica e telefonia si occupava di incrociare i tabulati delle telefonate in processi di grande importanza, quali quelli sulla mafia, che hanno rivelato il rapporto tra la mafia e il complesso giuridico-economico-politico della seconda Repubblica Italiana. Attraverso il suo lavoro con i telefoni, Genchi ha incastrato i killer di Falcone e Borsellino, decine di assassini, politici collusi ed eccellenti, un’infinità di boss mafiosi
e di funzionari dello Stato infedeli. (...continua il 18/09 a Monsano...)

 

Salvatore Borsellino.

salvatore-borsellino-studenti12_100988Fratello minore del magistrato Paolo Borsellino, dopo la Strage di via d’Amelio in cui quest’ultimo fu ucciso dalla mafia assieme agli uomini della scorta, si è dedicato attivamente alla sensibilizzazione riguardo al contrasto alla criminalità organizzata, il malgoverno e le collusioni tra politica e mafia. Nel 2009 promuove a Palermo con la redazione del suo sito, in occasione del 17° anniversario della strage di Via D’Amelio e in collaborazione con il Comitato Cittadino Antimafia “19 Luglio 2009”, la prima Marcia delle Agende Rosse da cui nascerà il “movimento delle Agende Rosse”. Il movimento delle Agende Rosse fa riferimento all’agenda di Paolo Borsellino, sparita dopo la strage di via D’Amelio. In quell’agenda Borsellino scriveva appunti personali, supposizioni e dichiarazioni di collaboratori di giustizia come Gaspare Mutolo. L’agenda sparì dalla borsa di cuoio del Magistrato che era sul sedile posteriore dell’auto su cui viaggiava il Giudice Borsellino. I collaboratori e i familiari di Paolo Borsellino confermano che il Magistrato non si separava mai dall’agenda.(...continua il 18/09 a Monsano...)