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La giornata di Gaspare - IL PURGATORIO DEI CANTI

angelus_06.jpgAlcuni subiscono la purgazione in questa vita: a volte sono i dolori fisici provati dalle malattie, a volte le prove fisiche che essi stessi si impongono con i digiuni, le veglie o in altri modi; a volte è la perdita di persone care o di beni che stanno loro a cuore, a volte i dolori o la malattia, a volte le privazioni di cibo e di vesti, a volte infine la crudeltà della loro morte.  Onorio Augustodunense ( dal Elucidarium) sec XII

Dove si compie tale correzione? In Cielo? All’Inferno? Ma il cielo non sembra confacente alla tribolazione, Né la tortura alla correzione, soprattutto nella nostra epoca. Se infatti il Cielo si confà soltanto ai buoni, l’Inferno non si confà soltanto ai cattivi? E se il cielo esclude ogni male, come può l’Inferno accogliere qualche bene? Così come Dio ha destinato il cielo soltanto ai perfetti, la Geenna sembra riservata soltanto agli empi, affinché questa sia la prigione dei colpevole e quello il regno delle anime. Dove sono dunque color che devono fare penitenza dopo la morte? Nei luoghi purgatori. Dove sono questi luoghi purgatori? Non lo so ancora…
Roberto Pullus( dalle Sentenze) sec XII

Se dunque, dal punto di vista della vette del cielo, una tale atmosfera cupa è un inferno, dal punto di vista di quell’atmosfera anche la terra, che è rispetto ad essa una zona inferiore, può essere definita un inferno profondo…. Gregorio Magno (da Moralia in Job)

"...vedi gastone mia adesso se te canti te lega te dice quessa è matta, invece quella 'olta cme sgappavi de casa, andavi giù 'l campo, se andava via canticchiando, tutti se cantava sempre". (Da un'intervista di Gastone Pietrucci ad Egina Romanelli Bolletta, Monsano 19 novembre 1976)

...è l’era moderna! …Meno tranquilla: perché prima nei campi, fino al 1950 dopo l’ultima guerra, si lavorava e ci scappava anche di cantare ….oggi non si sente più cantare! La campagna è muta! (dalla registrazione a Giacomo Albanesi per la preparazione a La Giornata di Gregorio gli Incontri, luglio 2008)

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 La Giornata di Gaspare - IL PURGATORIO DEI CANTI
Di Mauro Rocchegiani, regia di Daniele Boria
Villa Pianetti, Sant'Ubaldo, Monsano (AN) 
23 LUGLIO 2009 ORE 21.45

ingresso libero

Di Mauro Rocchegiani
Regia: Daniele Boria
Attori:
Cecilia Finetti, Simone Guerro
Musicisti: Federico Occhiodoro e
Simone Polenta
Testo a cura di Mauro Rocchegiani e Valentina Basso
Scenografie:
Pamela Foglia, Barbara Sagripanti, Silvia Anconetani, Tiziana Patrizi, Beatrice Livi
Video Grafica: Matteo Catani
Costumi: Bruna Garavello e
Valentina Basso
Introduzione: Cecilia Acqualagna 
Bozzetti per le scenografie: Elisabetta Contini Orsetti
Colonna sonora a cura degli allievi della scuola di percussione dell Istituto Superiore di Studi Musicali "G.B. Pergolesi" di Ancona

Si ringrazia Gastone Pietrucci e La Macina per la preziosa consulenza non solo musicale.
Non si ringrazierà mai abbastanza la nostra memoria storica Giacomo Albanesi  

scarica il pdf foglio di sala della giornata di gaspare (qualità ridotta per il download)

Gaspare…
angelus_05.jpgFrammenti! Frammenti di un’estate che scompare, insieme agli ultimi suoi testimoni. Sono frammenti raccolti lungo un cammino di ricerca della memoria molto personale, composti secondo una mia architettura ideale, nel tentativo di tracciare un’immagine soggettiva della storia e lo spirito della mia campagna, ed insieme un segnale. Schegge! Schegge di storia di Monsano, in cui ho visto e mostrato i nostri contadini, sempre mezzadri, sempre schiavi di una terra non propria, vittime di nuovi padroni, di terremoti e carestie, impauriti dal passaggio di eserciti in guerra e, soprattutto sfruttati, fino all’osso, tanto da suscitare persino le ire di un Papa; un storia  immobile, da sempre fatta di sudore e sangue all’interno di un purgatorio senza apparente redenzione. Eppure cantavano, sapete! Brandelli di eventi, che ho riunito in una mia tela ideale su cui ho dipinto la fine di un’estate: una metafora fatta di immagini sulla memoria, sulla storia, sull’Uomo e insieme sulle origini e sul destino di Monsano, quel Musianum paese delle Muse, teatro di apparizioni delle Vergine ed insieme luogo di mezzadri e pastorelli. Echi spezzati di voci. Per creare l’effigie di questo mondo rurale in cui ho vissuto e che ho amato fin da piccolo, ho parlato con la voce altrui, poeti, pittori, scrittori, fissando un dialogo sospeso ed irreale che parla della terra e dei contadini, dei canti e della loro scomparsa. Anche loro, i Grandi, sentivano la fine di questa estate, come la sento io che l’ho vissuta appena, come la sentiva chi negli anni ormai sbiaditi sudava nei campi, cantando. Tasselli di una mosaico più ampio. La giornata di Gaspare, il Purgatorio dei Canti passa al pubblico, che sarà investito dalle infinite particelle di questo spettacolo e che, mi auguro, le ricomporrà nella sua visione personale, facendo vivere ancora a lungo questa mia ambiziosa creatura: vorrei fossimo tutti coinvolti nel processo di creazione  di questa metafora, di questa ricerca della memoria che potrebbe durare tutta la vita. La Giornata di Gaspare – il Purgatorio dei Canti è un ambizioso progetto che racchiude la mia interpretazione attraverso quelle di altri, che parla dei canti senza che essi in realtà siano udibili o riconoscibili, che parla di un uomo e dell’umanità tutta, della campagna e delle campagne, della vecchiaia e della giovinezza … un sogno composto di tanti frammenti, appunto! 
O forse, solo menzogne, simili a verità, nascoste dietro un bel “cantare”               
Mauro Rocchegiani

Mnemosine
dali142.jpgNon c'è molto da dire sul - modesto - contributo che ho dato alla “Giornata di Gaspare”. Mi sono principalmente occupata della parti in prosa del testo, che si riferiscono alle pillole storiche che ho scritto negli ultimi mesi e che forse qualcuno di voi avrà letto sul sito web di MonsanoCult. Troverete due personaggi principali in questo spettacolo: Gaspare, il pastore, e Mnemnosine, la Dea. Gaspare è il personaggio che vive, che prova emozioni, che talvolta esprime il proprio dissenso alla realtà. Mnemnosine osserva ciò che accade nel mondo degli uomini, a volte lo commenta con ironia, ma non esprime nessuna passionalità in quanto non ne possiede. Proprio perchè come Dea può vivere in eterno, in verità non vive per davvero. Solo in un fuggevole istante, in un'apparizione di un mondo diverso da quello reale forse, i due antipodi, Gaspare e Mnemnosine, si incontreranno. E questo istante sarà talmente breve che per alcuni potrà sembrare solo leggenda
....Ma, guai a voi se non credete!           
Valentina Basso

Fine di un‘estate...
1934_ata_piccolo.jpgIndividualità o universalità? Carne o spirito? Uomo o dio? Dicotomie che hanno dalla notte dei tempi condizionato i comportamenti dell’umanità. Leggende tramandate verbalmente da padre a figlio,  immortalate nella pietra o su carta senza alcun valore illuminano le anime ed i desideri del mortale: ben misera cosa al cospetto dell’onnisciente. Ma proviamo a capovolgere la situazione. Un dio, nel nostro caso una dea, quali spinte motivazionali potrebbe avere affinché la sua esistenza eterna non gli venga a noia? Forse provare a vivere l’insicurezza e le paure dell’essere mortale, forse provare a sostituirsi ad esso. Ipotesi che troveranno un alacre e viva insistenza nella linea del tempo di questo surreale spettacolo teatrale. Attraversando spazi scenici incantati e liberi, il concetto universale del contrasto interiore di ogni creatura raggiungerà un nuovo significato: l’uomo come gli dei, sono di carne ed ossa. Dunque parleremo di una società ideale nella quale non verranno condannate le differenze e premiata la volontà d’integrazione, dove una dea per un momento sarà donna ed un uomo un dio. La  mutazione, il dolore, la confusione e il disorientamento porteranno gli attori ed il pubblico verso un’indifferenza instancabile che toccherà la più alta e desiderabile condizione dell’anima: l’amore senza desiderio, indiscussa causa di ogni male terreno. Utilizzando tormentoni e querimonie si cercherà di alimentare nel pubblico dubbi ed incertezze lanciando un pesante monito ad atteggiamenti retorici individuali fonte di stallo sociale. Non possiamo rimanere le ombre di noi stessi.  Lo spettacolo avrà come cuore domande  poetiche, come ragione risposte prosaiche.
Daniele Boria


dsc00313_1.jpgMauro Rocchegiani è dottore in Lettere Moderne, con un master di in “Comunicazione e valorizzazione del patrimonio letterario, documentario e vocale”; giornalista pubblicista ha scritto per diverse testate, tra cui Il Resto del Carlino e il Centro Nord de Il Sole 24ore; oltre a MonsanoCult, ha collaborato con la Scuola Internazionale di Comics, l’Istituto Superiore di Studi Musicali “G.B. Pergolesi” di Ancona, l’Università di Macerata, il Festival Cameristico della Val D’Esino, la AssoCuochi provinciale di Macerata, il Team Cuochi Marche, e il noto gastronomo Carlo Cambi. Ha fatto concerti e recitato in diverse compagnie. Al suo attivo, le stagioni di eventi 2006-2009, e tre spettacoli con la sua firma: La Giornata di Gregorio – Gli incontri del 2008; Portare l’Acqua, del 2008, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Macerata e l’Istituto Superiore di Studi Musicali “G.B. Pergolesi”, promosso dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Ancona; La Giornata di Gaspare – Il Purgatorio dei Canti, anch’esso promosso dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Ancona e da Cohabitat.

architectonic_angelus.jpgDaniele Boria nasce nel 1973. Consegue nel 1998 la qualifica professionale di animatore socio teatrale. Prosegue gli studi frequentando lo Stage Internazionale sulla commedia dell’arte di Antonio Fava, la sua formazione di regista inizia con Mauro D’Ignazio alla scuola di prosa della Rancia, proseguendo con Rolando Tarquini (del Mimodramma di Milano, Lebreton, Barba ) e Massimo Furlano del teatro Lemming. Si specializza in scrittura creativa con Silvano Sbarbati, in Dramma terapia e teatro dramma con Salvo Pietruzzella e sul teatro Handicap e Sociale con Enzo Toma. Ha frequentato uno stage di “tecniche di ripresa, montaggio e sceneggiatura cinematografica” al Premio della Critica Cinematografica e Televisiva di Precicchie. E’ da anni operatore teatrale per la rassegna Teatro della scuola (Serra San Quirico), è docente della S.E.T.E. (scuola estiva di teatro-educazione) che ha come ente di struttura formativa A.T.G. (Associazione Teatro Giovani); docente di drammaturgia e tecniche laboratoriali all’I.F.T.S. sul Teatro Educativo e sociale al Teatro delle Muse di Ancona; formatore in corsi di teatro-educazione nazionali tramite l’ente A.T.G.; operatore Teatrale della rassegna teatro scuola di Fiumicello (Ud); collaboratore regista e attoriale con Dario Spadon allievo di Pippo del Bono a Bolzano e con Gabriele Tesauri, è aiuto regista di Nanni Garella del teatro Arena del Sole di Bologna. Naturalmente ha una ricchissima attività di attore e regista a teatro ed al cinema.

angelus_07.jpgValentina Basso si presenta così: studentessa milanese di 20 anni, divide la sua vita tra gli amici, i tanti, troppi hobbies e il suo blog. Si è diplomata al Civico Liceo Linguistico A. Manzoni di Milano e al momento  tenta con tutte le sue forze di laurearsi entro i tempi stabiliti in Lingue Straniere. Tra le sue maggiori aspettative, pubblicare il suo primo romanzo e vedere il resto del Mondo Conosciuto.


 

 Lo spettacolo rientra nell’ambito de L’ACQUA, LA MEMORIA 09 - spettacoli, mostre, incontri sulle sponde dell’Esino

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