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Piuttosto che diventare un fascista, meglio essere un maiale

Piuttosto che diventare un fascista, meglio essere un maiale”. Abbiamo scelto di celebrare la FESTA DELLA LIBERAZIONE, della liberazione dal nazi-fascismo, usando la scena forse maggiormente emblematica di uno dei film più intensi di Hayao Miyazaki, “Porco Rosso (Kurenai no buta). Perché il maestro giapponese è nato nella guerra, l’ha conosciuta bene e da essa ha sempre preso le distanze, lo vediamo dal messaggio pacifista presente in quasi tutte le sue opere. Il disprezzo per la violenza, l’inutilità dei conflitti, la stupidità di chi la alimenta sono sempre presentati in maniera chiara e, questa la magia di Miyazaki, comprensibile ad ogni livello ed età. Le sue “metafore” anti belliche sono chiare, mai forzate, e raggiungono sempre il cuore e la mente di chi le accoglie.

 

In particolare in questo film, che si svolge in Italia durante il periodo fascista, in cui la condanna al fascismo di Miyazaki si fa poetica e raffinatissima. Il protagonista, Margo Pagot durante la prima guerra mondiale si salva da un incidente grazie ad un sortilegio. Questa “magia” lo salva ma lo trasforma, nel volto, in un maiale. Le interpretazioni sono diverse, ognuno di noi può dare la propria. È la guerra che lo ha trasformato in un maiale, nel significato negativo che associamo a questo termine? Oppure, attenzione, la vita lo ha trasformato, per salvarlo, in un animale perché comunque superiore all’uomo che fa la guerra? Forse è una maschera, che l’uomo stesso indossa per nascondere se stesso di fronte agli orrori che è stato capace di commettere? Meglio essere un maiale che un fascista!

 

Vi invitiamo a guardare questo capolavoro, perché è il frutto dell’amore del regista per la nostra nazione, un omaggio ai nostri luoghi e alla sua storia e una forte condanna al fascismo e alla guerra. Condanna che però egli lascia alla metafora della poesia e della bellezza che si contrappone alla stupidità e pochezza della violenza. È una fiaba che abbraccia la realtà, divenendo un sogno positivo colmo di nuove reali possibilità. Lo sguardo lucido e sognante di un genio che viene da un paese lontano, segnali e messaggi inconsueti che egli ci lascia con la fiducia che raccogliendoli, come briciole su un cammino, possiamo aprire la nostra mente e, finalmente alzare gli occhi al cielo con la speranza che gli orrori i un’epoca maledetta non si ripetano più. BUON 25 APRILE!

 

Illustrazione di Carlo Cid Lauro, riproduzione vietata. 

Piuttosto che diventare un fascista, meglio essere un maiale